Terzo trimestre 2020: in crescita le richieste di cessione del quinto

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cessione quinto terzo trimestre 2020

L’emergenza causata dal Covid-19 ha certamente condizionato alcuni comparti del mercato del credito. Non si può dire lo stesso della cessione del quinto.

Uno studio condotto dai portali Facile.it e Prestiti.it rivela che le richieste di cessione del quinto dello stipendio/pensione sono cresciute del 10,2% nel terzo trimestre 2020. La crescita va rapportata allo stesso periodo del 2019.

Inoltre, il 23,2% delle richieste di prestiti personali ha come fine l’ottenimento di liquidità. In leggera crescita le richieste di prestiti con  finalità di acquisto di auto usate (21,3%, +4,1% in confronto al trimestre luglio-settembre 2019). Di contro, emerge un calo del 3% delle richieste finalizzate alla ristrutturazione della casa e dell’1% di quelle aventi come scopo l’acquisto di arredamento.

Gli importi medi richiesti

Si registra un calo del 6% dell’importo medio richiesto che si attesta sulla cifra di 19.464 euro. Dal focus sulla cessione del quinto emerge, inoltre, che il 23,9% delle richieste sia pervenuto da donne. L’età media di chi richiede questa particolare tipologia di prestito è di 45 anni.

La richieste di prestiti personali hanno fatto registrare importi medi pari a 13.201 euro, con una durata media dei piani di ammortamento pari a poco più di 5 anni (63 rate). Nel terzo trimestre del 2020 è in diminuzione anche la percentuale di prestiti richiesti dalle donne (dal 27% al 25,5%).

Durante il terzo trimestre 2020, il 76,7% delle domande è stato presentato da dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato (+4,9% rispetto allo stesso trimestre del 2019). In crescita le richieste che il target dei pensionati ha presentato (+3% in confronto allo stesso trimestre del 2019).

Un quadro complesso

L’emergenza sanitaria ha condizionato molto l’andamento del mercato creditizio. Il Covid ha costretto molte persone a chiedere prestiti principalmente per ottenere liquidità. In questo modo, risulta più semplice ovviare alle spese più urgenti.

La diminuzione del reddito netto mensile potrebbe, invece, essere il fattore che ha spinto verso il basso gli importi medi richiesti. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi.