CRIF: corsa ai prestiti personali in apertura del 2023, con una contrazione delle richieste di mutuo

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CRIF: corsa ai prestiti personali in apertura del 2023, con una contrazione delle richieste di mutuo ma importo in aumento

Secondo una recente analisi condotta da CRIF, la società di informazione creditizia italiana, il 2023 si apre con un’impennata delle richieste di prestiti personali con un +31,4%. Diverso è il discorso, invece, per quanto riguarda il settore dei mutui immobiliari e surroghe, dove si riscontra una contrazione strutturale delle richieste.

Quali sono le cause dell’impennata di richieste dei prestiti personali?

Stiamo vivendo un periodo storico sicuramente particolare, il post pandemia e il conflitto russo-ucraino hanno generato una crisi economica senza precedenti ed ha fatto emergere la necessità di molti italiani di ricorrere a prestiti per far fronte a spese impreviste o per investire in nuove attività.

In particolare le richieste di prestiti personali sono notevolmente aumentate grazie anche alla facilità di accesso, in primis, del prodotto in sé e poi per la digitalizzazione dei processi di domanda.

D’altra parte, come accennato pocanzi, le richieste di mutuo sono, invece, diminuite a causa di più fattori, come il venir meno delle surroghe e allo stesso tempo l’impennata dei tassi di interesse di questi ultimi mesi. Dobbiamo sempre tener presente la maggiore incertezza sui redditi futuri degli acquirenti, il mutuo è una tipologia di finanziamento di medio e lunga durata che richiede, pertanto, un investimento non solo a livello economico.

Tuttavia, nel mese di gennaio 2023 continua, invece, a crescere l’importo medio dei mutui richiesti che segna un +3% attestandosi a 147.319€ (cifra record degli ultimi 10 anni).

Manovra del Governo inserita nella Legge di Bilancio 2023

In questo scenario, sicuramente la “manovra mutui”, inserita dal Governo all’interno della Legge di Bilancio 2023, offre maggiore sollievo ai giovani e alle famiglie italiane. Nello specifico, la manovra prevede la possibilità per l’intestatario di un mutuo a tasso variabile di rinegoziarlo e passare ad un mutuo a tasso fisso. È chiaro che debbano esserci delle condizioni: mutuo a tasso variabile per un importo iniziale finanziato inferiore ai 200.000€ e una durata residua, all’atto della richiesta di rinegoziazione, inferiore ai 25 anni a cui va a sommarsi un ISEE inferiore ai 35.000€ e uno storico regolare dei pagamenti delle rate.

Per quanto riguarda i giovani, la manovra prevede la proroga per presentare le richieste di accesso al bonus prima casa under 36 fino al 30 giugno 2023. In merito all’acquisto, i giovani under 36, che hanno fatto richiesta del bonus, devono stipulare l’atto entro e non oltre il 31 dicembre 2023.

Dall’analisi CRIF emerge che i mutui ipotecari a tasso variabile, che rispecchiano le caratteristiche indicate nella Manovra e sono potenzialmente eleggibili alla rinegoziazione, sono circa 300.000.

Trend per il 2023

Nel mese di gennaio si è registrato un aumento record per quanto riguarda i prestiti personali con un +31,4%, mentre quelli finalizzati all’acquisto di beni e servizi rimangono pressoché stabili con +1,1%.

Se focalizziamo l’attenzione sulla domanda di prestiti da piattaforme digitali, che nell’anno precedente ha segnato un incremento complessivo del +85%, gennaio 2023 inizia con il freno a mano tirato registrando un -5% delle richieste rispetto al corrispettivo mese del 2022.

In sintesi, la corsa ai prestiti personali sembra essere uno dei trend del 2023, ma si prevede che la surroga ritorni ad essere uno strumento importante per tutti quei consumatori interessati a bloccare la fluttuazione della rata mensile per la durata residua del finanziamento.