OAM ha realizzato uno studio sull’andamento del mercato della mediazione creditizia, relativamente al secondo semestre del 2019. La raccolta dei dati, terminata poco prima della diffusione del Covid-19, è stata effettuata nuovamente ad aprile 2020, allo scopo di conoscere le aspettative degli operatori rispetto al primo semestre 2020.
Il campione risulta composto da 102 rispondenti che rappresentano l’87% del totale intermediato attraverso attività di mediazione. Il campione è stato suddiviso in 5 classi, a seconda del numero di collaboratori iscritti da ogni società:
- Micro (da 1 a 5 collaboratori);
- Piccoli (da 6 a 20 collaboratori);
- Medi (da 21 a 50 collaboratori);
- Grandi (da 51 a 150 collaboratori);
- Molto grandi (più di 151 collaboratori)
Il contributo al mercato del credito da parte dei mediatori creditizi
Cominciamo da un dato generale, molto utile per comprendere l’importanza del contributo apportato dalle società di mediazione all’intero settore. Infatti, i mediatori creditizi intermediano l’11% dei finanziamenti dedicati alle famiglie ed il 24% dei mutui retail.
Gran parte dei volumi intermediati deriva da mutui retail (69%). Escludendo tale prodotto, l’85% del mercato è ricoperto dagli strumenti finanziari rivolti al settore corporate.
Sul fronte dei collaboratori, l’importo medio più elevato per coloro che operano con società identificate come Grandi e Molto Grandi è stato riscontrato sul prodotto mutui retail. Al contrario, per i collaboratori di piccole e medie società, importi più elevati di intermediato si registrano sui prodotti Leasing e Finanziamenti del Mutui Chirografari.
Previsioni e aspettative prima del lockdown
Prima del lockdown, più della metà delle società di mediazione che hanno partecipato al sondaggio si aspettava un andamento abbastanza stabile dell’intermediato. Per i prodotti Cessione del Quinto, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni la maggior parte dei partecipanti ipotizzava addirittura una crescita stimata tra l’1% ed il 10%.
La stessa stabilità era prevista, da più della metà del campione, anche sul fronte del numero di collaboratori, gamma dei prodotti intermediati, convenzioni e numero di sedi adoperate per incontrare i clienti.
Previsioni ed aspettative dopo il lockdown
La percezione sul futuro a breve termine delle società di mediazione creditizia è stata meno incoraggiante per quanto concerne i dati ottenuti dopo la diffusione della pandemia. A questa seconda indagine hanno partecipato 64 mediatori, tra cui le prime 10 realtà. Si tratta, dunque, di un campione rappresentativo delle società di mediazione creditizia presenti in Italia.
Più del 60% dei rispondenti prevede, alla fine del semestre in corso, un calo sia nel numero di collaboratori che in quello delle convenzioni, così come un calo della gamma di prodotti e delle sedi di incontro con il cliente. Il calo è stimato tra il -1% ed il -10%. Più del 50% si aspetta una diminuzione della domanda di credito proveniente dalle famiglie stimata tra il -1% ed il -30% Poco meno della metà dei rispondenti ritiene che possa verificarsi un calo tra il -1% ed il -30% della domanda di credito proveniente dal settore corporate (ditte individuali e società).
Abbiamo visto, dunque, come il sentiment tra il periodo precedente e quello successivo all’insorgenza virale sia risultato completamente opposto. Dopo mesi veramente molto difficili, comunque, il mercato del credito incomincia a mostrare timidi segnali di ripresa, soprattutto sul fronte delle richieste da parte delle famiglie.