Mutui e surroghe, Crif: domande ritornano ai livelli pre-Covid

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Mutui e surroghe, Crif

Balzo del 9,6% delle richieste nel primo trimestre dell’anno 

Ritornano ai livelli pre-Covid le domande di mutui e surroghe: il primo trimestre del 2021 segna un’inversione di tendenza da parte delle famiglie italiane.

È quanto emerge dall’analisi delle richieste registrate sul sistema di informazioni creditizie di Crif, che segnala un incremento complessivo del 9,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020.

La performance positiva del trimestre, che registra nel mese di marzo il +55,8%, è totalmente condizionata dal confronto con il corrispondente mese del 2020. Il lockdown totale, varato dal governo per contenere la prima ondata di Coronavirus, ha provocato la sostanziale paralisi dell’operatività.

Cresce anche l’importo medio dei mutui richiesti

Il numero di richieste rilevate risulta il più elevato degli ultimi 9 anni. Inoltre, un altro segnale incoraggiante è l’importo medio richiesto che sale a +2,6%, ossia a 136.656 euro, il massimo dal 2013 ad oggi.

Si tratta di dati importanti perché le richieste di mutui e surroghe corrispondono a istruttorie già concretamente avviate e che si approssimano all’erogato effettivo.

Nel dettaglio la fascia di importo più gettonata va da 100.000 a 150.000 euro che rappresenta la soluzione preferita dagli italiani.

Dall’analisi delle richieste per durata, emerge un leggero cambiamento di preferenza rispetto al primo trimestre 2020: la classe più richiesta è quella tra i 26 e i 30 anni. Si registra, invece, una lieve contrazione (-2,8%) per la classe di durata tra i 16 e i 20 anni che corrisponde al 24,2% del totale. Nel complesso, circa 8 domande su 10 prevedono piani di rimborsi superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.

Infine, in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif evidenzia come sia stata la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni quella maggioritaria con una quota pari al 33,5% del totale.

Simone Capecchi, executive director di Crif, dichiara: “Malgrado la situazione di incertezza che ancora regna a causa dell’andamento dei contagi, nel mese di marzo gli italiani sono tornati prepotentemente a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare l’investimento sulla casa. Questo ha trascinato la performance complessiva dell’intero trimestre dopo una prolungata fase di debolezza. Se l’ultima rilevazione è sicuramente condizionata dal confronto con il mese di marzo 2020, caratterizzato dal lockdown totale, va però sottolineato come nel primo trimestre dell’anno le richieste di mutui e surroghe abbiano abbondantemente superato non solo i volumi pre-Covid, ma anche quelli degli 8 anni precedenti. Per poter trarre una indicazione più precisa dell’andamento del mercato sarà però opportuno aspettare ancora qualche mese”.

Andamento regionale delle richieste di mutui nel I trimestre 2021

Salvo poche regioni in cui l’andamento delle richieste di mutui e surroghe risulta ancora negativo, nel complesso la performance risulta decisamente brillante. Il picco lo fa registrare il Molise, con un +17,1%, seguito dalla Lombardia, indubbiamente la regione maggiormente colpita dalla pandemia, che fa segnare un +16,7%.

 

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