Sia gli importi medi erogati che le richieste di surroghe mostrano segnali incoraggianti dall’analisi dei dati di aprile 2020. I tassi d’interesse che continuano ad essere molto contenuti spingono chi ha già un mutuo a richiedere la surroga, trasferendo il contratto di finanziamento presso un altro istituto per usufruire di condizioni agevolate e vantaggiose. Secondo l’osservatorio di MutuiOnline.it, infatti, le domande di surroghe si sono attestate in aprile al 72,2% del totale (65,5% nel primo trimestre 2020).
Crescono gli importi medi erogati, calano quelli richiesti
Il lockdown ha inevitabilmente causato un calo nel numero delle operazioni e delle erogazioni. Analizzando il credito erogato, l’andamento ha visto una netta prevalenza dei mutui per acquisto prima casa (dal 30,8% del primo trimestre all’attuale 46,1%). Possiamo, dunque, notare una dinamica divergente tra domande ed erogazioni di mutui che si riflette anche sugli importi dei finanziamenti. Se calano gli importi medi richiesti (ad aprile 133.733 euro) crescono quelli erogati, balzati dai 140.146 euro del trimestre gennaio-marzo agli attuali 161.026 euro.
In crescita anche il loan to value
Dati interessanti arrivano anche per quanto concerne il Loan to Value (rapporto tra l’importo del finanziamento concesso dalle banche ed il valore dell’immobile da acquistare). Se nei primi tre mesi del 2020, il 21,8% del totale delle erogazioni prevedeva una copertura stimata tra l’81% ed il 90% del valore dell’immobile, questa percentuale ad aprile è salita al 28,3%. In crescita anche le altre fasce (quella 61-70% passa dal 23,3% al 25,3%) mentre la fascia che supera il 90% ha visto un incremento di 1.2 punti percentuali (dall’1,8% al 3%). al 3% (dall’1,8%). Anche in questo caso la dinamica positiva appare favorita dai bassi tassi d’interesse che permettono di finanziarsi in misura conveniente per una quota più alta dell’acquisto che non non va ad incidere sull’aumento dell rata o sul peso degli interessi.
Continua a dominare il tasso fisso
Se c’è un dato che sembra non voler mutare mai è quello che riguarda la tipologia dei tassi. Stravince come sempre il tasso fisso (95%) che, addirittura, spesso si rivela anche più conveniente di quello variabile.
Il lockdown ha sicuramente ridotto il raggio d’azione di banche e notai nella gestione delle operazioni relative ai mutui e agli immobili. L’ingresso ufficiale nella fase 2 dell’emergenza sanitaria potrà sicuramente dare nuova linfa al settore. L’obiettivo primario è innanzitutto quello di recuperare tutte quelle pratiche che nei mesi scorsi sono state giocoforza fermate o sospese.