Il primo semestre di quest’anno segna una crescita del +20,6% di richieste di mutui e surroghe rispetto al 2020. Infatti, il report di inizio giugno 2021 evidenziava una crescita delle domande del +39,3% rispetto a maggio 2020. Nei mesi di luglio e agosto 2021, invece, le istruttorie registrate sul sistema Crif hanno segnato una battuta d’arresto del – 21,4% e del – 27%.
Secondo il Barometro Crif, la flessione registrata negli ultimi mesi è da leggere come rimbalzo tecnico in quanto, nei mesi estivi del 2020, si sono concentrati i volumi di richieste accumulatesi durante il Lockdown.
Le dinamiche in atto vengono attenuate dalla vivacità degli under 35 che, grazie alle agevolazioni statali, sono arrivati a toccare il 30% delle richieste totali. Infatti, Simone Capecchi, executive director di Crif, sottolinea come nel complesso il numero di richieste di mutui e surroghe risulta sostanzialmente allineato ai volumi del 2019. È necessario sottolineare anche come in questa fase la domanda sia prevalentemente sostenuta dai nuovi mutui d’acquisto. A conferma della centralità della casa nei progetti di investimento degli italiani.
Cresce la domanda degli under 36
L’ultimo aggiornamento del Barometro Crif evidenzia come sia nuovamente la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni a risultare maggioritaria. Va però sottolineata la costante crescita delle richieste presentate dagli under 35 che stimolati dall’agevolazione del bonus prima casa, arrivano ad incidere per il 29,5% sul totale.
Le agevolazioni varate dal Governo, contenute nel decreto Sostegni Bis, hanno stimolato la crescita delle richieste di mutuo. Infatti, i mutui per gli under 35 potrebbero diventare un importante driver per il rilancio del settore nel suo complesso.
Importo richiesto da record e piani di rimborso più lunghi
Il Barometro Crif evidenzia anche la costante crescita dell’importo medio richiesto. Con 141.422€ il mese di luglio ha toccato il record assoluto degli ultimi 15 anni. Ad agosto, invece, un lieve calo con 137.945€. Anche in questo caso il dato è condizionato sia dalla propensione degli italiani a richiedere un importo più elevato, sia per la minor incidenza dei mutui di sostituzione.
Si consolida l’orientamento degli italiani verso piani di rimborso sempre più lunghi. Nel tentativo di ridurre quanto più possibile il peso della rata rispetto al reddito disponibile, il rimborso vede una durata superiore ai 15 anni.